L’ambiente

Gruppo Catanzaro per l’ambiente 
L'attenzione puntuale all'ecosistema e l'innovazione tecnologica come contributo alla crescita del Paese.
Ricerca scientifica e innovazione tecnologica al servizio dell'ambiente, nel pieno rispetto delle direttive europee e dell'ecosistema.

Una strategia di sviluppo che è anzitutto mission imprescindibile per il Gruppo Catanzaro Srl, da oltre un decennio nel settore dei servizi ambientali.

Ma di recente balzato ancora di più agli onori della cronaca con la discarica realizzata a Siculiana, in provincia di Agrigento: "la discarica che non inquina", innovazione di ultima generazione con una marcia in più.
Basta poco per presentare quella che è una tecnologia del Sud Italia all'avanguardia, messa a disposizione di imprese e pubbliche amministrazioni quale contributo alla crescita civile, economica e sociale del Paese.
In quest'ottica ha preso vita l'ambizioso impianto, oggetto di studi scrupolosi in termini di impatto ambientale.
Al Venice 2008 di Venezia, lo scorso novembre, dove 80 Paesi ogni due anni mettono a confronto le loro esperienze nel campo della produzione di energia da biomasse e rifiuti, proprio questo della "discarica che non inquina" è stato scelto come progetto- pilota.
Vede in stretta sinergia il lavoro dei tecnici dell'impresa siciliana e la ricerca scientifica condotta dalle èquipe del professore Federico Vagliasindi (facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania) e del professore Paolo Centola (Politecnico di Milano).
La "discarica che non inquina", grazie ai suoi sistemi innovativi, consente inoltre di ridurre da 90 a 60 euro a tonnellata il costo di conferimento dei rifiuti.
Nonché di recuperare il percolato trattandolo per ricavarne acqua pulita da riutilizzare e di generare energia "verde" da un biogas esente da emissioni.
L'impianto è certificato Iso 9001, Uni En Iso 14001 ed Emas. E ha una marcia in più: è già stato studiato dai tecnici dell’Arpa Sicilia (Dap. di Agrigento) e Arpa Veneto la sua salubrità verificata da uno studio del professore Enrico Davòli dell'istituto farmacologico "Mario Negri" di Milano.Si sono misurate le emissioni di sostanze inquinanti, contaminanti e cancerogene della discarica, quali diossine e Ipa, con la conclusione che il rischio per la popolazione mondiale di ammalarsi è pari a un caso ogni 10 miliardi.

Lo studio rappresenta una vera e propria inversione di tendenza, poiché parte dal presupposto di verificare in anticipo, dunque preventivamente, l'eventuale impatto della discarica sull'ambiente e sul territorio.
Rispetto delle norme, competenze, esperienza, attenzione all'ecosistema e valorizzazione energetica sono d'altronde i principi, inappuntabili, che ispirano il Gruppo Catanzaro in ogni sua azione e che ne costituiscono la mission.
La società fin dagli anni Novanta ha avviato il primo impianto, realizzato e tuttora gestito direttamente, nel quale si effettua il trattamento finale dei rifiuti.
Ma a questo si sono aggiunti impianti di selezione, biostabilizzazione e recupero energetico.
Oggi il Gruppo è impegnato con i propri impianti di trattamento RSU a trattare i rifiuti prodotti mediamente da 400.000 abitanti.
L'organico aziendale è in media di 60/70 unità, con una struttura tecnica impegnata in attività di ricerca e innovazione tecnologica di processo e di prodotto.
Grazie a ricerca e innovazione ha potuto sviluppare professionalità e know how per competere con altri leader del settore.
Sono in fase molto avanzata nuove iniziative in Russia, Romania, Tunisia e Ucraina.

Tratto da "Il Sole 24 Ore"